Tsunami
In testa ho uno tsunami
onde micidiali mi travolgono con problemi quotidiani
parlo di amici immaginari perchè quelli veri sono lontani
in loco odio i villani pregano Dei pagani annuiscono unitari tirano pietre nascondono le mani codardi, come lepre braccata dai cani,
sono Nemo nella vasca degli squali pescecani abusano dei poteri consegnati pochi denominati consegnano le chiavi ai privilegiati dai nomi complicati nell’angolo terrorizzati danno la colpa agli immigrati
credono nelle politiche di Draghi disoccupati o schiavi a poco più del gratis
cavalcando l’onda dei mercati, affari milionari contro onda degli affamati
sono portavoce dei marinai ammutinati desolati per bimbi soffocati dai nostri conflitti armati
status quo dei bassi strati inchinati ai grandi capi
censurati da uomini incravattati
ammaestrati come animali incatenati mostrati poi gettati grati di stare ingabbiati negli stadi
un flop come Grillo nei teatri immerso nella folla degli invasati scriviamo i medesimi dettati così che siamo stati programmati obbligati in fila ordinati ho i denti consumati per quanto li ho serrati siamo piccoli randagi abbandonati catapultati,
in questo mondo crudele dove si confondono cianuro e miele diventiamo facili prede del non sapere, vuoti come un bar solo sedie, non siamo più insieme neanche se circondati dalle stesse catene incastrati nella loggia del bene ci appelliamo al Dio che oggi non riceve.
Qui fa caldo con la neve, e il Presidente somiglia a Willy il giardiniere tasto rosso che preme mette fine alla specie aveva previsto la fine grazie Jessica Fletcher.
Copyright: Voci in Transito © Tutti i diritti riservati